La Torre di Babele come evento storico-letterale non ha riscontri concreti, ma è probabile che sia un simbolo narrativo nato da strutture e tradizioni della Mesopotamia antica.
La Torre di Babele è un racconto biblico presente nel libro della Genesi (11:1-9), dove si narra di un popolo che, parlando un’unica lingua, decise di costruire una torre alta fino al cielo per raggiungere Dio. Secondo la storia, Dio confuse le loro lingue e li disperse, interrompendo il progetto. Storicamente, non esistono prove archeologiche dirette che confermino l’esistenza di una struttura chiamata “Torre di Babele” come descritta nella Bibbia.
Tuttavia, molti studiosi ritengono che il racconto possa essere ispirato a una costruzione reale: gli ziggurat della Mesopotamia, in particolare l’Etemenanki a Babilonia. Questo era un tempio a gradoni dedicato al dio Marduk, alto circa 91 metri, costruito e ricostruito tra il II e il I millennio a.C. I resoconti di viaggiatori antichi, come Erodoto, descrivono questa struttura imponente, che potrebbe aver influenzato il mito biblico. Inoltre, il nome “Babele” deriva dall’ebraico “Bavel”, che richiama Babilonia, rafforzando il collegamento.
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