𝟐𝟎 π¨π­π­π¨π›π«πž πŸπŸ–πŸπŸ• : π₯𝐚 π›πšπ­π­πšπ π₯𝐒𝐚 𝐝𝐒 𝐍𝐚𝐯𝐚𝐫𝐒𝐧𝐨

La battaglia di Navarino, avvenuta il 20 ottobre 1827, rappresenta un momento cruciale nella guerra d'indipendenza greca (1821-1829). Si svolse nelle acque del porto di Navarino, nel Peloponneso, e coinvolse una flotta alleata composta da navi britanniche, francesi e russe contro le forze ottomane ed egiziane.


Le tensioni tra le potenze europee e l'Impero Ottomano erano aumentate a causa della lotta greca per l'indipendenza. Dopo vari successi ottomani, come la riconquista di Navarino e Missolungi, le potenze alleate decisero di intervenire militarmente. Il ministro degli esteri britannico, George Canning, inviΓ² una flotta al comando del vice ammiraglio Sir Edward Codrington per fermare la repressione turca.

La battaglia iniziΓ² quando i turchi aprirono il fuoco contro una scialuppa britannica. Codrington ordinΓ² un contrattacco immediato, dando inizio a uno scontro che vide la partecipazione di diverse navi britanniche, russe e francesi.

Le forze alleate annientarono la flotta egiziana di Ibrahim PasciΓ , segnando una sconfitta decisiva per gli Ottomani. Questo evento rappresenta l'ultimo grande scontro navale della marina a vela.

La vittoria alleata portò alla firma del Trattato di Adrianopoli nel 1829, che sancì l'indipendenza della Grecia e garantì il passaggio delle navi russe dal Mar Nero al Mediterraneo. L'intervento delle potenze europee fu determinante per il futuro della Grecia e contribuì a modificare gli equilibri di potere nel Mediterraneo.



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